lunedì 26 ottobre 2015

Incontro nello studio di SAFET ZEC, grande artista contemporaneo


Sabato 17 ottobre, alcuni allievi dell'Accademia in treno da S.Donà di Piave ed altri con la  motonave  da Punta Sabbioni raggiungiamo Venezia; “raduno”  presso la chiesa di San Francesco della Vigna. Rosita, nostra accompagnatrice, non manca di contattare al cellulare i due gruppi in viaggio affinchè arrivino puntuali davanti alla chiesa.
 
E' per noi il giorno di un grande ed importante incontro.
Arrivati a Venezia, una brezza fredda ci accompagna mentre, felici ed anche emozionati ci incamminiamo verso il luogo del nostro “raduno”; giunti, aspettiamo l'arrivo dall'imbarcadero Celestia di Angela, Sara e Santi. Arrivano....... ci avviamo verso lo studio. Siamo in orario. Il suo laboratorio artistico è a pochi passi dalla chiesa di San Francesco della Vigna.

La porta è aperta...entriamo....ecco il momento atteso: l'incontro con Safet Zec nel suo studio.





La luce di un sole ottombrino, dopo le precedenti giornate di pioggia, entra dai lucernai ad illuminare le tele, i quadri da finire o già terminati, appoggiati alle pareti o appesi; pennelli, colori su tavoli-tavolozza, tubetti di colore schiacciati o interi, oggetti ed arnesi vari rendono l'atmosfera di un fascino straordinario.

Si vive un'atmosfera di lavoro, studio, passione e tanto talento artistico

Safet Zec ci viene incontro,  imbarazzato e stupito per il numero dei componenti del gruppo (siamo in 12 ). Poi con un po' di timidezza si predispone alle nostre domande, legate al desiderio di sapere, di vedere e di apprendere.




Zec, che afferma di non amare molto parlare, si rivela un grande: dialoga con noi, ci lascia girare per lo studio, vedere, toccare e fotografare i suoi lavori.
Nel dialogare con lui abbiamo modo di capire che non solo è un grande artista ma anche un grande uomo. Infatti dalle sue parole, espresse in un italiano molto buono, sono emersi concetti d'arte di valore e suoi ricordi di vita, che ci hanno permesso di capire la sua umanità ed il grande significato che ha per lui l'arte.

 


Alle domande di Rosita sulle sue incisioni, Zec ci racconta la “ folgorazione” che ha avuto da bambino per una stampa di Rembrandt rappresentante il Cristo che guarisce i malati.
“Ero rimasto incantato dalla infinita bellezza della scena, tanto che ho tentato più volte di riprodurla, di imitarlo, di rappresentarlo”.
Mentre parla cerchiamo di catturare non solo con gli occhi, ma anche con l'anima la sua arte.

Arriva il momento del commiato. Lo ringraziamo e salutiamo con la promessa di rivederci. Lui con gentilezza e grande naturalezza ci dice “La prossima volta portatevi qualcosa, così potremo lavorare insieme”.

 Safet Zec è un grande pittore del nostro tempo, un uomo scappato dalla guerra in Bosnia e a Sarajevo, che ha vissuto la povertà, ma che grazie alla pittura è riuscito a realizzare il suo sogno di uomo e di artista.
E' stata una bella mattina........siamo usciti dall'incontro più ricchi.

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